In viaggio verso la consapevolezza economica

11 aprile 2025


Educazione finanziaria e parità di genere: il percorso dedicato alle persone Plenitude contro la violenza economica.

La consapevolezza economica rappresenta uno dei pilastri per la piena realizzazione individuale. Comprenderne i meccanismi di base, saper gestire le proprie risorse e pianificare il futuro finanziario non è solo una competenza pratica, ma un vero e proprio strumento di empowerment. Tuttavia, in questo ambito, persiste un significativo gender gap. Molte donne possono ancora trovarsi a fronteggiare disparità salariali, minori opportunità di investimento e una maggiore incidenza di violenza economica, una forma subdola di prevaricazione che limita l'accesso alle risorse, controlla le spese e incide sull'autonomia decisionale.

I dati Ipsos1 sono eloquenti: il 49% delle donne in Italia ha subito violenza economica, una percentuale che sale al 67% tra le separate o divorziate. Il 15% deve giustificare al partner ogni spesa e il 14% ha subìto decisioni finanziarie senza essere consultata. Un quadro che sottolinea la necessità di interventi mirati a colmare questo divario.

In questo contesto, Plenitude, in collaborazione con Rame – azienda che mira a rendere il benessere finanziario accessibile a tutti – ha realizzato un percorso interno per promuovere l’educazione economico-finanziaria con particolare attenzione alle dinamiche di genere, nell’ambito di un programma di iniziative di Diversity & Inclusion. L'obiettivo è stato duplice: aumentare la consapevolezza delle sue persone e, parallelamente, fornire loro strumenti pratici per una gestione finanziaria più consapevole e orientata al raggiungimento dei propri traguardi.

Le chiavi della consapevolezza finanziaria

Per approfondire il concetto di consapevolezza finanziaria e i passi per acquisirla, abbiamo raccolto il punto di vista di Annalisa Monfreda, co-fondatrice di Rame.

- Cosa significa consapevolezza finanziaria e come incide sul nostro rapporto con il denaro?
«La consapevolezza finanziaria si articola in due componenti essenziali: competenza e comportamento. La competenza riguarda la conoscenza dei concetti finanziari di base, come sapere cos'è un tasso di interesse o come si fa un mutuo. Temi su cui l'Italia sconta una carenza formativa strutturale, perché non si affrontano né a scuola, né in famiglia. Tuttavia, la consapevolezza non si esaurisce nella conoscenza. Il comportamento gioca un ruolo cruciale, ossia avere un metodo e buone prassi finanziarie consolidate. Se un tempo era sufficiente saper risparmiare, oggi un comportamento finanziariamente consapevole implica una visione più ampia: pianificare la previdenza integrativa in giovane età, comprendere le proprie esigenze assicurative e definire un adeguato fondo di emergenza».

- Quali possono essere le conseguenze di una scarsa consapevolezza finanziaria?
«La mancanza di consapevolezza finanziaria innesca una serie di conseguenze che spaziano dall'ansia finanziaria, un disagio sempre più pervasivo, con dati americani che indicano un impatto sulla salute mentale per il 72% delle persone, fino a forme più gravi di povertà. Per fare un esempio, in Italia il 30% dei risparmi giace improduttivo in banca, erodendo il proprio valore, e in media ogni italiano spende 2.000 euro all'anno a causa della propria scarsa alfabetizzazione finanziaria. La mancata conoscenza e la conseguente assenza di misure di protezione rendono le persone vulnerabili alla prevaricazione e alla dipendenza economica».

- Quali sono le casistiche più comuni di gender gap finanziario e come è possibile superarle?
La consapevolezza finanziaria può fornire strumenti utili alle singole persone in fase di negoziazione retributiva. Oltre a questo, esiste un significativo divario pensionistico: le donne percepiscono in media il 44% in meno degli uomini2. Questo è in parte dovuto alla disparità salariale, ma anche alle interruzioni di carriera per maternità e cura della famiglia. La consapevolezza finanziaria può aiutare le donne a prendere decisioni più informate e a negoziare una compensazione all'interno della coppia. Ci sono poi altri gap che gravano sulle donne, come i maggiori costi sanitari e legati alla cura dell'aspetto fisico, che sono determinati dai modelli sociali e che richiedono interventi strutturali più ampi, sebbene sia importante averne consapevolezza».

- Come influisce il gender gap culturale sulla gestione finanziaria all'interno della famiglia?
«Siamo cresciuti in contesti familiari dove la gestione del denaro era spesso prerogativa maschile, mentre alle donne era affidata la gestione quotidiana. Non per incapacità, anzi, spesso le donne hanno dimostrato grande oculatezza nella gestione spicciola. Tuttavia, questa divisione ha radici nel potere decisionale. Con l'evoluzione sociale, spesso si è mantenuta una divisione dei compiti in cui l'uomo si occupa di utenze e conti, una delega che, sebbene possa sembrare una ripartizione del carico mentale, ha finito per sottrarre alle donne la gestione delle decisioni finanziarie più importanti».

- Come si sviluppa un progetto di consapevolezza finanziaria?
«Nel mio caso, tutto è nato da una personale presa di coscienza: pur occupandomi da anni di empowerment femminile, mi sono resa conto di essere analfabeta finanziariamente. Questa frustrazione, condivisa con la mia socia, ci ha spinto a creare qualcosa che potesse colmare questa lacuna e offrire alle donne - e non solo - l'opportunità di conquistare libertà, autonomia e indipendenza finanziaria. Abbiamo iniziato come media company, lanciando un podcast che ha subito riscosso un grande interesse. L'informazione sui temi finanziari è asimmetrica, a gestione prevalentemente maschile e - come abbiamo imparato dai nostri psicologi del denaro - gli uomini hanno leve completamente diverse sulla gestione finanziaria: quello che per gli uomini è arricchimento, per la donna è in realtà la realizzazione di obiettivi. Questo ci ha convinto della necessità di andare oltre l'informazione e di offrire strumenti concreti per il cambiamento, come l’APP di financial coaching».

Un percorso di consapevolezza attiva: l'impegno di Plenitude

«Plenitude ha strutturato un percorso mirato, "Un viaggio verso la consapevolezza economica", per sensibilizzare e fornire strumenti pratici alle persone» spiega Cristina Chiorazzi. L'iniziativa si è sviluppata in più fasi: a un evento di apertura con Francesca Cavallo - autrice del bestseller per l'infanzia “Storie della buonanotte per bambine ribelli” e dell'autobiografia “Ho un fuoco nel cassetto” - ed Edoardo Lozza - docente di Psicologia Economica all’Università Cattolica di Milano - sono seguiti due webinar con Paola Iannello, Monica Vitali e Ginevra Zucconi, incentrati sulla definizione degli obiettivi finanziari e sulle strategie di investimento. Il percorso si è concluso in prossimità dell’8 marzo – Giornata Internazionale dei Diritti della donna - con un evento globale dal titolo “Libertà finanziaria: uno strumento di empowerment per le donne” in cui, oltre alle testimonianze di colleghe e colleghi di Plenitude, ha preso parte anche la nota economista e saggista Ginevra Bersani Franceschetti per ribadire ancora una volta l’importanza dell'autonomia economica delle donne.

L’iniziativa ha visto il coinvolgimento attivo delle persone in tutte le sedi Plenitude, in Italia e all’estero, anche grazie alla condivisione di risorse pratiche per la pianificazione finanziaria consapevole e la definizione di obiettivi economici di medio e lungo periodo.

L'impegno di Plenitude in questa iniziativa si inserisce in una visione più ampia, che abbraccia le dimensioni economica, umana e sociale. In quanto Società Benefit, Plenitude pone particolare attenzione al benessere delle persone, riconoscendo l'importanza della consapevolezza finanziaria come leva per l'autonomia e la dignità.




1 Dati Ipsos 2023
2 Rendiconto di genere presentato dal Consiglio di Indirizzo e Vigilanza (CIV) dell'INPS nel febbraio 2025

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