La comodità di abbreviare: le sigle dell’auto elettrica

25 giugno 2025

Mano che dispone i cubi delle lettere su sfondo verde

Quando ci si confronta con un settore specifico, indipendentemente dall’ambito, la prima cosa che si incontra è il gergo specialistico. Espressioni tecniche, modi di dire e sigle costituiscono una vera e propria lingua da imparare per riuscire a orientarsi.

Questo è vero anche per il mondo della mobilità elettrica, che ci mette a confronto con una nuova tecnologia e, quindi, con una terminologia da conoscere.

In questo prontuario sono raccolte le principali sigle da conoscere quando si ha a che fare con un’auto elettrica.

EV, Electric Vehicle

Dove nasce ognuna delle seguenti sigle. EV sta per Electric Vehicle, veicolo elettrico: è la grande categoria che comprende tutti i mezzi di trasporto - quindi non solo auto, ma anche scooter e biciclette - che utilizzano l’elettricità come fonte energetica. Sono compresi anche i veicoli ibridi.

Questa categoria è troppo ampia? Scendiamo nel dettaglio.

BEV, Battery Electric Vehicle

I veicoli BEV sono alimentati esclusivamente da batterie ricaricabili, il che significa che non sono dotati di un motore a combustione interna. Possiamo dire che i BEV sono le “auto elettriche per eccellenza”.

La ricarica avviene tramite colonnine pubbliche, come quelle della rete On the Road di Plenitude, o colonnine domestiche.

PHEV, Plug-in Hybrid Electric Vehicle

Nei PHEV, un motore a combustione interna è combinato con un motore elettrico associato a una batteria ricaricabile tramite presa esterna. Le distanze che i veicoli plug-in hybrid possono percorrere in modalità completamente elettrica sono inferiori rispetto ai BEV: quando l’autonomia è esaurita, l’auto passa automaticamente al motore termico.

HEV, Hybrid Electric Vehicle

I veicoli HEV utilizzano un motore termico e uno elettrico. La differenza tra questi e i PHEV? Gli Hybrid Electric Vehicle non si ricaricano tramite rete esterna

Come si ricarica quindi la batteria associata al motore elettrico di un HEV? Con la frenata rigenerativa e il rallentamento. La batteria è di dimensioni contenute, fondamentalmente perché l’obiettivo del motore elettrico è di migliorare il rendimento del veicolo per quanto riguarda i consumi, in particolar modo in ambito urbano. In ogni caso, in questi veicoli l’autonomia in elettrico è sempre subordinata al funzionamento del motore termico.

MHEV, Mild Hybrid Electric Vehicle

Altra via di mezzo tra elettrico ed endotermico, i sistemi MHEV integrano un piccolo motore elettrico che supporta il motore principale in fase di avvio, accelerazione e frenata. 

Nei MHEV non è prevista la guida in modalità full electric, in quanto la batteria non alimenta direttamente la trazione. Come nel caso degli HEV, però, la stessa contribuisce a migliorare l’efficienza complessiva e a ridurre i consumi.

EREV, Extended-Range Electric Vehicle

Stesso concetto dei MHEV ma applicazione “al contrario”: qui un veicolo elettrico è dotato di un piccolo motore a combustione che genera elettricità quando la batteria è esaurita. La trazione è sempre e comunque elettrica, ma l’autonomia viene prolungata.

Piccolo approfondimento. Quando un veicolo elettrico sta viaggiando in modalità completamente elettrica, si illuminerà sulla dashboard l’indicatore EV, Electric Vehicle Mode. In particolare, possiamo aspettarcelo nei veicoli ibridi plug-in quando la batteria è sufficientemente carica. 

In ogni caso, dobbiamo sempre controllare il DTE, Distance To Empty, la stima della distanza che il veicolo può ancora percorrere con l'energia residua della batteria. Conoscere questo valore permette di pianificare la sosta per la ricarica.

Non solo propulsione

Concludiamo questa breve guida con alcune altre sigle utili e interessanti per i possessori di auto elettrica, anche se non direttamente legate alla tipologia di motore.

Come WLTP, Worldwide harmonized Light Vehicles Test Procedure, lo standard di omologazione dei consumi ed emissioni. Valido per tutti i veicoli europei, il test permette di valutare l’autonomia reale di un veicolo elettrico, nonché consumi ed emissioni. Questo protocollo si sostituisce al precedente NEDC, in quanto offre dati più realistici, ottenuti tramite test su distanze maggiori e condizioni di guida più simili all’uso quotidiano.

Oppure il BMS, il Battery Management System responsabile del costante monitoraggio dello stato di salute della batteria, che gestisce parametri come tensione, temperatura e stato di carica.

O ancora il CCS, Combined Charging System, che indica lo standard di connettore per la ricarica rapida dei veicoli elettrici, e che combina in un’unica presa corrente alternata e continua per ridurre i tempi di ricarica e rendere l’esperienza ancora più simile a quella dei veicoli tradizionali.

Infine, parliamo di pneumatici. La sigla HL definisce gli pneumatici progettati per veicoli elettrici o ibridi. La dicitura High Load indica che lo pneumatico può sostenere un peso maggiore, in genere del 20%, rispetto agli pneumatici standard: capacità fondamentale, dato che le auto elettriche tendono ad essere più pesanti di quelle a motore endotermico a causa delle batterie. 

Anche la sigla EV-Ready identifica pneumatici ottimizzati per veicoli elettrici o ibridi. Un pneumatico EV-Ready ha una ridotta resistenza al rotolamento e quindi migliora l'autonomia dei veicoli elettrici.

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