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Un recente report IRENA conferma il settore fotovoltaico sul podio della parità di genere e riconosce come essenziale il lavoro delle donne.
12 giugno 2023
Le donne hanno un ruolo sempre maggiore nella transizione energetica, soprattutto per quanto riguarda il settore fotovoltaico. Sono molto interessanti i dati raccolti dall’Agenzia Internazionale delle Energie Rinnovabili (Irena) all’interno del rapporto Solar PV: A Gender Perspective che analizza le condizioni di lavoro femminile nell’ambito delle rinnovabili e del fotovoltaico. Da questo emerge chiaramente come questa tecnologia che mira a nuovi modelli di produzione e consumo promuova contemporaneamente il lavoro femminile.
Il 40% degli oltre 4 milioni di lavoratori nel fotovoltaico sono donne. Una percentuale più alta di ogni altro comparto nel mondo delle rinnovabili che mediamente sono quota 32%. La maggior parte delle donne occupate nel segmento fotovoltaico è impiegata nell’area amministrativa dove rappresenta il 58% del totale.
Al di là dei numeri è, però, importante notare come l’apporto di lavoratrici femminili sia essenziale allo sviluppo del fotovoltaico. Il rapporto Irena lo sottolinea chiaramente: "Il cambiamento climatico e la parità di genere sono indissolubilmente legati. Le strategie e i programmi che affrontano gli effetti del cambiamento climatico devono includere la partecipazione, le esperienze e le voci delle donne, non solo perché sono colpite in modo sproporzionato dal cambiamento climatico, ma anche perché hanno preziosi punti di vista, esperienze e conoscenze”. La presenza di un’alta percentuale di donne impiegate nel settore, infatti, ha effetti positivi sulla produttività e sul PIL procapite e distribuisce benessere alle famiglie.
Tra le figure femminili che hanno permesso lo sviluppo dell’energia solare c’è una scienziata, Mária Telkes, che simboleggia a tal punto il ruolo delle donne in questo settore da essersi meritata l’appellativo di “Sun Queen”, Regina del Sole. Nata a Budapest nel 1900, dopo la laurea in fisica si trasferisce negli Stati Uniti dove, appena prima dello scoppio della Seconda Guerra Mondiale, entrerà a far parte del Solar Energy Conversion Project del MIT (Massachusetts Institute of Technology) di Boston. Da quel momento e per tutta la sua lunghissima carriera si dedicherà alle applicazioni dell’energia solare, progettando dal distillatore solare per la conversione dell’acqua marina in acqua potabile, fornito in dotazione anche nei kit di emergenza delle forze armate, fino al forno solare, ideato per cuocere dove non arriva elettricità.
A renderla celebre però saranno i progetti delle case solari: la prima, nel 1949, sarà la Dover Sun House riscaldata trasformando l’energia solare in chimica grazie all’impiego del sale di Glauber; la seconda invece la Carlisle Solar House sarà sviluppata nel 1980 insieme al MIT di Boston e al Dipartimento dell’Energia degli Stati Uniti. Considerata tra i più grandi inventori del secolo, Mária Telkes ha avuto la capacità di capire già a metà Novecento la necessità di individuare nuove fonti di energia. La stessa lungimiranza che il report Irena riconosce al contributo delle donne, ritenendola una qualità essenziale per lo sviluppo del fotovoltaico.
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