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Installazione Fuori Salone

Al Fuorisalone
un chicco di felicità

 

Al Fuorisalone di Milano dal 15 al 25 aprile Eni porta all’Orto Botanico di Brera un progetto che celebra la formazione e le competenze, dalla cucina all’architettura.

Continua l’esperienza al Fuorisalone di Milano, inaugurata da Plenitude nel 2018 quando è stata ospite dell’Orto Botanico trasformato, per l’occasione, in una città del futuro con l’installazione Smart Town curata da Mario Cucinella, e proseguita in tutte le edizioni successive: ad esempio nel 2022, negli stessi spazi, Plenitude ha portato Feeling the Energy, un percorso immersivo e multisensoriale progettato per raccontare ai visitatori come l’energia può essere percepita attraverso i cinque sensi, e sottolineare così l’importanza della collaborazione per generarla e consumarla in modo efficiente. 
Quest’anno, all’insegna della condivisione di temi e progetti, Plenitude ha portato i suoi partner e fornitori all’Orto Botanico di Brera, dedicando una serata alla scoperta del progetto Eni “sunRICE – La ricetta della felicità”, rafforzando così l’impegno per la circolarità di idee, conoscenze e valori.

Un semplice chicco di riso può essere l’ingrediente perfetto per la ricetta della felicità? Eni, insieme a Niko Romito, risponde a questa domanda in qualità di co-producer della Mostra “Interni Cross Vision”, dal 15 al 25 aprile, proponendo un percorso esperienziale e un’installazione sperimentale all’Orto Botanico di Brera progettata dallo studio CRA-Carlo Ratti Associati e dal grande architetto Italo Rota, scomparso lo scorso 6 aprile.
 

La filosofia del progetto

La sfida lanciata da sunRICE è raccogliere intorno a un alimento semplice, elementare, come un chicco di riso i temi cardine alla base delle economie trasformative, del benessere, concretizzabili solo attraverso competenze e formazione: proprio l’importanza di studio e ricerca continua sono la scintilla da cui è scaturito il concept, in cui il riso è metafora e narratore. Il visitatore potrà entrare fisicamente in un ciclo completo di economia circolare che prende avvio dalla pianta del riso, passa al suo utilizzo come ingrediente in cucina e arriva al reimpiego degli scarti come materiale innovativo in architettura. Quest’ultima non sarà neppure la tappa finale perché l’installazione, una volta terminata l’esposizione, subirà l’ultima trasformazione per essere usata in pacciamatura tornando così a quella terra da cui tutto è partito. La ricetta della felicità è quindi tutta racchiusa in questa circolarità, dove non si spreca nulla e dove il cibo, nei suoi diversi significati, è energia per la mente oltre che per il corpo.
 

Dentro l’installazione

Il percorso prende avvio proprio dalle porte dell’Orto Botanico, dove le piante di riso accolgono il visitatore inserite nel loro habitat naturale, il terreno. Da qui l’itinerario conduce immediatamente al primo utilizzo, quello alimentare, esemplificato da un biscotto salato sviluppato per sunRICE da Niko Romito insieme alla sua Accademia del Gusto e al Laboratorio di ricerca gastronomica: questo è descritto e scomposto nei suoi ingredienti principali, dalla farina di riso ad altre piante aromatiche coltivate dall’Orto come salvia, rosmarino, finocchietto.

Tappa successiva è la trasformazione da ingrediente in cucina a ingrediente per l’architettura. Il materiale che compone l’installazione proviene principalmente dalla lolla del riso. Questa, normalmente considerata uno scarto di lavorazione, attraverso la competenza e lo studio compiuto dalla startup Ricehouse, è trasformata in un materiale edile solido e completamente naturale. A guidare i temi del gusto e dell’alimentazione vengono così introdotti quelli della formazione, della curiosità e della ricerca, abilitanti della felicità e del benessere, esemplificati dai diversi percorsi formativi sviluppati in Eni, nell’Accademia Niko Romito. Questo viaggio alla ricerca della felicità non sarebbe però completo senza l’attenzione ai temi della circolarità e del riutilizzo.

Ai visitatori è spiegato come i componenti della struttura verranno ancora una volta valorizzati diventando pacciamatura naturale. Questa favorirà la coltivazione di nuove piante trattenendo l’umidità del terreno, fornendo nutrienti e ostacolando la crescita di piante infestanti senza usare sostanze di sintesi. In questo modo lo smaltimento dei materiali a fine rassegna si trasforma da problema in risorsa. In area relax, al termine del percorso, il biscotto ideato da Niko Romito si potrà anche assaggiare, per suggellare quel concetto di “creatività utile” che, accanto alla ricerca (e ricetta) della felicità, è stato il fil rouge di tutta l’iniziativa. Come suggerisce il concept della mostra: ”In un mondo che cambia, elementi noti possono acquisire un senso completamente nuovo e inaspettato”

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