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Uomo al computer.

La parola al fotovoltaico: blockchain

 

Cos’è la blockchain, come funziona e quali sono le sue principali applicazioni anche nel settore energetico.


Il nome blockchain significa semplicemente catena di blocchi, una definizione apparentemente semplice per una tecnologia complessa e pervasiva, diventata famosa per il fenomeno finanziario legato ai bitcoin ma capace di andare ben oltre.

La promessa è rivoluzionare qualunque altro ambito della nostra vita, dalla burocrazia alle relazioni interpersonali, dalla fotografia al settore energetico. In molti l’hanno già definita l’internet delle transazioni, perché la sua prima caratteristica è di configurarsi come un registro distribuito delle transazioni (Distributed Ledger) che rende verificabile ogni movimento. 

Blockchain: la storia

Il termine blockchain ha fatto la sua comparsa per la prima volta nel 2009 grazie allo studio di (o dei) Satoshi Nakamoto. Non si tratta di un oscuro ma geniale ingegnere giapponese, bensì di uno pseudonimo dietro cui si cela un miliardario australiano (secondo alcune versioni) o un pool di menti (secondo altre).
La creazione della blockchain fin dagli inizi è connessa a un mix di avventura e mistero: una segretezza dovuta al collegamento con la sua prima applicazione “reale” che è stata globalmente recepita, i bitcoin, la criptomoneta usata su web per condurre transazioni senza il ruolo di garante di terze parti.
Se i bitcoin, per la loro ricaduta finanziaria, sono la più celebre manifestazione della blockchain, sarà però quest'ultima - nel suo ruolo di meccanismo di certificazione - a rivoluzionare le nostre vite, andando ben oltre il sistema monetario.

 

Blockchain: spiegazione semplice

Per descrivere in maniera molto semplice la blockchain possiamo utilizzare una metafora: quella dei passaporti da collezione. Come funziona il passaporto? Si ritira, si va nelle varie destinazioni aderenti all’iniziativa e ognuna di queste mette un timbro (e aggiungiamo anche una sorta di marcatura temporale).
Bene, nel sistema blockchain, noi stessi, aderendo al paradigma diventiamo un punto vidimatore e il nostro passaporto non potrà essere considerato valido se non sarà validato dalla maggior parte dei punti aderenti, ognuno con proprio timbro e data, indelebili.
Il passaggio da un soggetto all’altro di una transazione finanziaria sarà validato dai vari nodi della rete (i punti di vidimazione) che ne attestano la veridicità verificando ognuno la transazione. Una verifica che nel caso della blockchain avviene contemporaneamente. In pratica, è l’insieme stesso di nodi che dà valore alla transazione.

 

Come funziona la blockchain

In termini più tecnici come avviene questo passaggio? Prendiamo come esempio la vendita di un oggetto.
In questa transazione sono inseriti:

  • i dati, di chi vende o detiene in partenza la proprietà e di chi riceve il bene;
  • il timestamp (o marca temporale);
  • l’hash (o puntatore), una stringa numerica che collega dati e timestamp ad un blocco.

Il blocco viene inviato da un soggetto A a un soggetto B, entrambi sono due nodi della transazione. Quest'ultima, come formula matematica a codice binario, è controllata dagli altri nodi della blockchain. Se la transazione può essere immaginata come una sotto unità, il blocco è l'unità base. Più blocchi insieme formano la blockchain.
Ogni singolo blocco (ma anche ogni modificazione del blocco) è archiviato in un distributed ledger, un grande libro mastro dematerializzato e posseduto da ogni nodo, che rappresenta la vera innovazione tecnologica della blockchain.
Ogni transazione viene registrata in questo libro mastro che non è archiviato su un server ma è una sorta di database distribuito. Questo interessa tutti i nodi della catena e viene aggiornato contemporaneamente ad ogni modifica. Non solo: ogni modifica per poter essere accettata deve essere controllata e approvata dai miners (che devono essere il 50% + 1 dei partecipanti alla blockchain, anche se le configurazioni possono variare in complessità), i soggetti informatici che analizzano le stringhe matematiche create ad ogni transazione e soprattutto che permettono di attaccare ogni nuovo blocco alla blockchain risolvendo, a seconda del protocollo/blockchain di riferimento, un complesso algoritmo.

 

Blockchain: le caratteristiche principali

Saltano subito agli occhi alcune caratteristiche peculiari della blockchain:

  • non esiste il controllo di un soggetto terzo superiore, una certification authority che valida il certificato digitale;
  • non esiste un browser, motore di ricerca o social network a controllare queste transazioni perché tutto si basa sulla tecnologia del peer to peer (ossia una rete informatica i cui nodi non sono gerarchizzati);
  • la transazione è sicura perché approvata da un numero elevato di utenti, immodificabile e completamente tracciata;
  • non c'è possibilità di sabotaggio, anche perché la blockchain andrebbe modificata contemporaneamente su tutti i nodi.

A rendere la blockchain così attrattiva contribuiscono anche altri fattori: la decentralizzazione e la totale trasparenza (nonostante le operazioni siano crittografate, la validità di ognuna è controllabile da tutti i soggetti che prendono parte alla blockchain) e, in ultimo, l'estrema democraticità di un processo che risulta accessibile a tutti.

 

Le applicazioni della blockchain

Ad oggi sono molti i campi in cui l'applicazione della blockchain sta diventando rivoluzionaria, dall'agroalimentare all’energia. La smart grid, in particolare nella conformazione di comunità energetica rinnovabile, ad esempio,potrebbe diventare uno dei banchi di prova più importanti per quanto riguarda l'applicazione di questa tecnologia. Per comprendere come questo avvenga, bisogna pensare ai prosumer come gli attori che cedono o acquistano energia dalla comunità energetica rinnovabile a cui appartengono e allo stesso tempo sono anche i nodi di una blockchain che rende possibile la rete di transazioni energetiche. Un meccanismo semplice e complesso al tempo stesso, gestito attraverso un particolare tipo di contratto detto smart contract.

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