Un itinerario culturale nella nuova Bari
Cominciamo dalla Pinacoteca Corrado Giaquinto, al quarto piano del magnifico Palazzo della Provincia affacciato sul lungomare: un vero scrigno di arte italiana, con collezioni che spaziano dal Medioevo al Novecento, tra cui opere di De Nittis, Hayez, Tintoretto, Netti e Pellizza da Volpedo. Un luogo spesso dimenticato dai turisti (e persino dai baresi) ma prezioso per comprendere l’identità artistica della regione, oltre ad essere un ottimo pretesto per ammirare uno dei palazzi più belli di Bari.
A pochi passi si trova un altro dei gioielli ancora poco noti della città: il Palazzo dell’Acquedotto Pugliese, elegante e austero all’esterno, sorprendentemente decorato all’interno. Sale affrescate, mosaici, arredi in ferro battuto: ogni dettaglio racconta la grandezza di un’opera idraulica epocale, ma anche il gusto artistico di inizio Novecento.
Poi c’è il lungomare, il più lungo d’Italia e d’Europa, che merita una passeggiata a qualsiasi ora del giorno: con il mare Adriatico da un lato e palazzi liberty dall’altro, è il simbolo del legame profondo tra Bari e l’acqua. Da qui si può raggiungere il centro storico, ma farlo in compagnia di una guida locale cambia la prospettiva: tra i vicoli di Bari Vecchia si svelano storie affascinanti al confine con la leggenda, ci si immerge in scorci di vita semplice e vera, si incontrano donne che ancora oggi preparano a mano le orecchiette sedute sulle sedie davanti casa. È qui che si trovano i grandi monumenti identitari della città: il Castello Normanno-Svevo, la Cattedrale di San Sabino, ma soprattutto la Basilica di San Nicola, costruita per ospitare le reliquie del santo giunte da Myra nel 1087. La Basilica è ancora oggi un simbolo del dialogo tra culture e religioni, e una delle mete più suggestive per chi visita Bari.
I teatri di Bari: architetture che raccontano
La rinascita culturale di Bari passa anche dai suoi teatri. Il Petruzzelli, uno dei più grandi d’Italia, è tornato a splendere dopo l’incendio del 1991 e oggi ospita una stagione ricca di lirica, prosa e concerti internazionali. Ma è interessante anche spingersi verso due strutture meno conosciute: il Teatro Margherita, che sorge sull’acqua, oggi trasformato in uno spazio dedicato all’arte contemporanea, e il Teatro Kursaal Santalucia, recentemente restaurato e riaperto al pubblico come spazio multidisciplinare. Tre volti diversi della cultura barese, tra passato, presente e futuro. Ed è proprio pensando al futuro che l'esplorazione di Bari in elettrico è stata resa ancora più semplice e consapevole dalla rete di ricarica Plenitude On The Road. Sia per la scoperta della città che per i suoi dintorni.
Escursioni fuori porta: tra mare e borghi
Per scoprire una Bari ancora più autentica, basta spingersi di pochi chilometri verso nord. Il primo consiglio è quello di raggiungere Santo Spirito, ex borgo marinaro molto pittoresco, oggi quartiere della città: un piccolo porto, una passeggiata sul mare, pescherecci, reti stese al sole e ristoranti. Da qui è possibile ricaricare l’auto presso la colonnina in Via Leonardo del Turco, 1, a circa cinque minuti di auto, come segnalato dall'app Plenitude On The Road.
Da Santo Spirito in pochi minuti raggiungiamo Bitonto, borgo poco battuto dal turismo di massa ma straordinario per chi ama l’architettura e le atmosfere medievali. Scoprire Bitonto in elettrico regala una prospettiva nuova: raggiungiamo agevolmente il suo centro storico, tra i meglio conservati della Puglia, un dedalo di pietra chiara, chiese romaniche e palazzi nobiliari. La Cattedrale di San Valentino, una delle più belle del romanico pugliese, è una tappa imperdibile, così come i musei e le gallerie d’arte disseminate nel cuore del borgo. E in pieno centro, in Piazza Aldo Moro 35, c’è una colonnina disponibile per ricaricare l’auto.
Una Puglia più intima
Bari e i suoi dintorni raccontano una Puglia dal carattere diverso rispetto a quello delle mete estive più frequentate: qui c’è lo spazio per un’esperienza più lenta, fatta di piccoli borghi, cultura e sapori genuini. Esplorare questi luoghi, scegliendo la mobilità elettrica, diventa un modo per immergersi nel territorio in modo consapevole, prendendosi il tempo per venire a contatto non solo con i luoghi, ma anche con le persone che li abitano e le loro storie.
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