Da Asti a Cuneo, nelle Langhe tra vigneti, borghi e castelli
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05 novembre 2025

Il fascino del viaggio in auto elettrica negli itinerari raccontati da Plenitude: esplorazioni a lunga percorrenza originali, emozionanti, sorprendenti.
Il cuore del Piemonte offre un paesaggio vario e affascinante caratterizzato da dolci colline, borghi storici, castelli e ampie vallate, con i centri cittadini che conservano un fascino d’altri tempi, dove passeggiare è un piacere.
Questo itinerario - immaginato in un autunno che si tinge di colori caldi, ma perfetto per tutte le stagioni - invita a esplorare le Langhe con calma, lasciandosi sorprendere da monumenti, panorami e da dettagli che, pur piccoli, sanno raccontare secoli di tradizione.
GIORNO 1 – ASTI
È l’antico centro di Asti il punto di partenza ideale per un itinerario che si snoda tra le colline UNESCO di Monferrato e Langhe. Lasciata l’automobile presso il punto di ricarica di piazza Vittorio Alfieri, teatro ogni anno del celebre Palio cittadino, non resta che partire alla scoperta della città. Sarà l’atmosfera medievale a invitarci a una passeggiata senza meta, tra piazze e vicoli, palazzi storici e chiese.
Tra i salotti della città c’è sicuramente piazza San Secondo, sulla quale si affaccia l’omonima collegiata dedicata al patrono della città. Qui sono concentrati numerosi ristoranti tipici e caffè.
Corso Alfieri è invece la vivace arteria del centro, meta da non perdere per tutti coloro che amano fare acquisti: sul corso convergono numerosi vicoli che portano alle tante zone della città. Via Goltieri, ad esempio, conduce al principale edificio della città: la cattedrale di Santa Maria Assunta. È la chiesa più grande del Piemonte, esempio di arte gotica e imponente costruzione a tre navate, il cui profilo è dominato dalla torre campanaria alta 75 metri.
Nel pomeriggio si può dedicare alla visita della Collegiata di San Secondo, dedicata al patrono di Asti e cuore religioso della città. L’itinerario può poi proseguire verso la torre Troyana, da cui si gode una splendida vista sui tetti di Asti e sulle colline circostanti.
Prima che si faccia sera, con l’auto carica, conviene mettersi in viaggio lungo il dolce percorso di circa trenta chilometri che si snoda tra le colline del Monferrato e la valle del Tanaro, e che porta ad Alba, capitale delle Langhe. Ad annunciare il borgo, saranno le sue numerose torri.
GIORNO 2 – ALBA E MONDOVÌ
Sono le gastronomie e le enoteche, i ristoranti e le osterie a costellare il centro della bella Alba, tra le città più vivaci del Piemonte. Tra confezioni di agnolotti e tajarin, torte di nocciole e scatole di cioccolatini, lo sguardo viene rapito dalle delizie esposte nelle vetrine di via Cavour e piazza Duomo, via Vittorio Emanuele e piazza Michele Ferrero.
"Città delle cento torri": questo è l’appellativo di Alba. Il soprannome risale al periodo medievale e, anche se le torri non sono mai state davvero cento, riflette la presenza significativa delle famiglie aristocratiche, che le edificavano come simbolo di potere e status. Queste testimonianze dell'architettura difensiva e residenziale dell'epoca sono visibili mentre camminiamo verso la cattedrale di San Lorenzo.
Dopo pranzo, è d’obbligo dedicarsi a una delle strade più belle d’Italia, quella che dal capoluogo langarolo porta alla volta di Mondovì, importante centro del cuneese. Questo percorso, di poco meno di cinquanta chilometri di lunghezza, si merita l’aggettivo di mozzafiato, in quanto si snoda nel cuore delle terre del Barolo, tra colline vitate e castelli, borghi arroccati e caratteristiche pievi. L’intero paesaggio, frutto del paziente lavoro dell’uomo, testimonia la passione degli agricoltori.
Lungo la strada si susseguono i castelli di Grinzane Cavour, sede dell’asta mondiale del tartufo, e quello di Castiglione Falletto. Si giunge così alla vista del borgo di Barolo, che dà il nome al prestigioso vino. Il castello omonimo narra la storia della Marchesa Giulia Colbert di Barolo, che nel XIX secolo contribuì alla valorizzazione del territorio, e ospita oggi il WiMu, il Museo del Vino.
Con gli ultimi tornanti torna ad apparire la grande pianura cuneese e, arroccato sul Monte Regale, il nucleo antico di Mondovì.
Qui lasciamo l’automobile al punto di ricarica di piazza Monteregale 2, a metà strada tra le due anime di Mondovì: il rione Breo nella parte bassa, nucleo commerciale ricco di botteghe e caffè, e quello di Piazza, il nucleo antico sviluppato nella parte alta. I due luoghi sono uniti da una funicolare che unisce in poco più di due minuti le due anime cittadine.
È il rione di Piazza la zona più pittoresca, con il suo corredo di torri, campanili e vicoli che portano ai punti panoramici più belli della città: bellissimo quello all’ombra della torre del Belvedere, dove la vista sale dalle colline cuneesi alle Alpi.
GIORNO 3 – CUNEO
Quaranta chilometri dividono Mondovì da Cuneo, ultima tappa dell’itinerario. Le Langhe verso oriente e le Alpi verso occidente fanno da cornice alla grande pianura che accoglie la città, racchiusa tra il fiume Stura e il torrente Gesso.
La parte antica di Cuneo è divisa in due da una delle arterie della città, quella via Roma che conduce al grande salotto di piazza Galimberti, ampio e caratteristico slargo porticato.
Tra pasticcerie, gastronomie e negozi, il centro di Cuneo è un susseguirsi di scorci pittoreschi. Tra le zone più caratteristiche della città ci sono la contrada Mondovì, ex ghetto che con i suoi vecchi edifici e le botteghe ripropone l’atmosfera di un tempo, e le strade porticate, dove passeggiare fermandosi ad ammirare antichi portoni, vecchie insegne e vetrine storiche.
Alla mattinata, dedicata alla visita della città, può seguire un pomeriggio dal taglio culturale, alla scoperta della cattedrale di Santa Maria del Bosco e del Museo Casa Galimberti, residenza alto borghese affacciata sulla grande piazza.
È nella grande piazza di Cuneo che, mentre scende la sera, si chiude l’itinerario che ha unito il cuore del Monferrato al centro della Granda - la provincia di Cuneo - attraverso una zona collinare tra le più belle e apprezzate del mondo. Un percorso da assaporare guidando un’auto elettrica, il cui motore silenzioso lascia a questo territorio, elegante e carico di suggestioni, tutto lo spazio per raccontarsi.
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