Non solo auto: storia e applicazioni della mobilità elettrica

27 ottobre 2025

Biciclette elettriche parcheggiate fuori un negozio urbano

L’elettricità muove una galassia di mezzi diversissimi, piccoli e grandi. Veicoli diversi nelle forme, ma anche nella destinazione d’uso - ce ne sono di professionali, di domestici, di turistici - e nel carattere, dato che esistono mezzi elettrici serissimi, e altri decisamente scanzonati.

Dai tram ottocenteschi ai muletti in uso nei magazzini, dai segway a noleggio ai robot tagliaerba che tracciano le loro rotte casuali su prati ben tenuti, il filo conduttore è sempre lo stesso: una batteria ricaricabile, un motore e quattro ruote. E se quattro ruote sembrano troppe, ne bastano due, o anche una.

La piccola mobilità: monopattini ed e-bike

Negli ultimi dieci anni, le città europee hanno visto le loro strade affollarsi di una schiera di monopattini e biciclette elettriche

Una rivoluzione recente, che però affonda radici nell’Ottocento; già nel 1895, infatti, Ogden Bolton Jr., un inventore di Canton, Ohio, brevettò una bicicletta elettrica alimentata da una rudimentale batteria. Quella, come le versioni che si sono susseguite per più di un secolo, era pesantissima, più vicina alla struttura di un motorino che a quella di una bici. 

Più recente è il monopattino elettrico, un’idea degli anni Novanta del secolo scorso, poi diffusasi grazie alle flotte in sharing presente ormai in ogni grande città. 

Ora e-bike e monopattini hanno cambiato volto - le prime si sono fatte leggere e performanti, i secondi si sono moltiplicati in versioni ultraleggere, pieghevoli o giganti, alcune delle quali in grado di affrontare anche i terreni accidentati. Questi mezzi contribuiscono a diversificare la micro-mobilità urbana. 

Un gruppo di persone alla guida di monopattini elettrici

È un lavoro faticoso, ma qualcuno deve pur farlo: i veicoli professionali

Nei magazzini di tutto il mondo, il vero protagonista elettrico è il muletto. La versione a batteria è stata introdotta negli anni ’20 del novecento, ed era pensata per lavorare al chiuso. Con il tempo, questi mezzi hanno contribuito ad alleviare le fatiche dei lavoratori e trasformare la logistica, aprendo la via a nuovi concetti di gestione degli spazi destinati alle merci e accelerando le operazioni di carico e scarico. Il mondo dei veicoli elettrici da magazzino non si ferma comunque qui, in quanto ne esiste una ricca gamma che comprende piattaforme mobili, mini car per lo spostamento di personale, furgoncini da interni e veicoli per il rimorchio di carichi: strumenti che semplificano la gestione quotidiana e rendono le catene di approvvigionamento più fluide.

Persino l’agricoltura guarda all’elettrico: già negli anni ’60 si sperimentavano trattori alimentati a batterie, oggi tornati in auge grazie a moderni accorgimenti tecnologici. 

Mezzi pubblici: tram, filobus e autobus elettrici

Se c’è un simbolo della mobilità elettrica urbana, questo è il tram. In Italia, il primo tram elettrico fu sperimentato a Roma nel 1890 lungo la Via Flaminia e con l’approvazione di Re Umberto; nello stesso anno, Firenze inaugurò la linea Firenze-Fiesole, tra le prime in Europa. 

Poi venne il filobus, con le sue linee aeree così caratteristiche da sembrare fili sospesi a cucire il cielo urbano: un segno discreto ma potente di un’epoca che oggi rivive soltanto nei ricordi. Gli autobus elettrici, invece, sono un’invenzione più recente: i primi prototipi risalgono agli anni ’70, ma solo con le batterie moderne hanno iniziato a diffondersi davvero, principalmente in Asia e nel Nord Europa.

Autobus elettrici ad una stazione di ricarica

Sul pelo dell’acqua: navi e trasporti insoliti

Anche sull’acqua l’elettricità ha fatto scuola, già da inizio Novecento: a Copenaghen, nel 1903, entrò in servizio uno dei primi traghetti elettrici al mondo

Oggi molti battelli turistici nei laghi italiani o nei canali delle città del Nord Europa sono silenziosamente elettrici. E non dimentichiamo i sommergibili: già nel XIX secolo usavano batterie per muoversi in immersione. Anche molti dei batiscafi utilizzati per la ricerca nelle profondità dei mari sono a propulsione elettrica.

Infine, anche la moto d’acqua può vantare ora una controparte elettrica meno quotidiana, ma decisamente più spettacolare. L’abbiamo visto in azione questa estate nella meravigliosa cornice di Polignano a Mare, in Puglia: il watercraft elettrico Plenitude, dedicato agli show acquatici, ha dimostrato come la mobilità elettrica può trovare spazio in un ambito particolare come quello degli sport d'acqua.

La nuova frontiera del turismo: dai segway ai tuk tuk elettrici

Ci sono poi i veicoli nati più per curiosità che per necessità. Il più famoso è il segway, il mezzo di trasporto a due ruote parallele autobilanciate presentato nel 2001 come rivoluzione del trasporto personale. Non ha cambiato le città, ma è diventato un’icona dei tour turistici a Roma, Parigi o San Francisco. Negli ultimi anni lo hanno affiancato hoverboard e monoruote elettriche, spesso percepite come gadget futuristici ma usate anche per brevi spostamenti urbani. 

Nel mondo esistono anche mezzi curiosi come i tuk tuk elettrici di Bangkok o i tricicli elettrici di Lisbona e Barcellona, che cercano la quadra tra innovazione e folklore locale. Della stessa pasta sono fatti i trenini turistici che animano i centri storici delle località turistiche, specie attorno a Natale, quando passano tra le bancarelle dei mercatini.

Un gruppo di turisti attraversa il centro città in un tuk-tuk elettrico

L’elettrico non ha limiti

A ben vedere, la famiglia dei veicoli elettrici è ancora più vasta: dai golf cart ai minibus urbani, tra mezzi di successo ed esperimenti riusciti solo a metà, l’elettrico non è una novità assoluta, ma una tradizione lunga più di un secolo che continua a reinventarsi.

Fila di golf cart elettrici su un campo da golf

Viviamo immersi in un mondo di ruote silenziose e versatili, che riempiono le nostre città e accompagnano la nostra quotidianità: facciamoci caso, la prossima volta che colleghiamo l’auto elettrica al punto di ricarica.

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