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Il Racing de Santander e i suoi partner, tra cui Plenitude, si sono uniti nell'iniziativa “Donantes de logo” per sensibilizzare sull’importanza della donazione pediatrica.
Una squadra di calcio è molto più di un semplice team: è quotidianità, identità ed emozione. Grazie a questo legame profondo tra le persone che lo compongono e lo seguono, quando un Club scende in campo per una causa sociale, non ne offre solo visibilità, ma diventa un potente acceleratore di consapevolezza. In questo contesto nasce l'iniziativa "Donantes de logo" (Donatori di logo), promossa dalla Fondazione Real Racing Club, con il supporto dell’Organizzazione Nazionale Trapianti (ONT), dell’Assessorato alla Salute della Cantabria e dell’Ospedale Universitario Marqués de Valdecilla, nell’ambito del 50° anniversario del suo programma di donazione e trapianto di organi. Un progetto che ha visto Plenitude in Spagna e gli altri sponsor del Club unirsi per la sensibilizzazione sulla donazione di organi pediatrica.
Il meccanismo dell'iniziativa è stato tanto semplice quanto immediato e di effetto. In occasione della partita casalinga contro il Granada, disputata il 15 novembre, il Racing ha invitato tutti i suoi sponsor a “donare” non un contributo economico ma la propria visibilità sulla divisa da gioco per lasciare spazio ai nomi dei pazienti attualmente in lista d'attesa per un trapianto. Questi sono stati integrati nel design originale della maglia con grande naturalezza: un inserimento armonioso che, pur mantenendo l'estetica della divisa, l'ha caricata di un significato umano profondo. Una cura riflessa anche nei dettagli: l’iniziale del nome del bambino, scritto con una grafia infantile, coincide con quella del brand, creando una continuità visiva che ha reso il messaggio ancora più naturale e diretto. È così che, nella partita del 15 novembre scorso, il nome di Paula si è sostituito a quello di Plenitude.
“Donantes de logo” ha l’obiettivo di sensibilizzare su un tema di grande importanza: in Spagna più di 5.000 pazienti sono in lista d'attesa per un organo e tra loro c'è un 1,5% di bambini che, proprio come Paula, affronta un ostacolo ulteriore, ovvero la drastica scarsità di donatori compatibili in età pediatrica.
Questo tema così delicato ha fatto breccia nel mondo calcistico: è stata infatti la prima volta nella storia del calcio spagnolo che tutti i patrocinatori di un Club, inclusa La Liga stessa, si sono uniti per la medesima causa, dimostrando come la sinergia tra una squadra e i suoi partner possa trasformare la visibilità in un impatto concreto.
“Donantes de logo” infatti non si è fermata al triplice fischio finale. L'iniziativa ha continuato a generare valore oltre i novanta minuti grazie a una doppia mobilitazione: da una parte l’asta benefica delle maglie indossate dai giocatori in campo, dall’altra la vendita delle repliche, acquistabili negli store fisici e online del Club a favore della ONG locale ALCER. Un assist importante per ricordare che, purtroppo, non tutti hanno a disposizione i tempi supplementari: ecco perché serve giocare d'anticipo, mettendo il bene comune - proprio come su quelle divise - sopra ogni logo.
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