Energia della musica: la fisica di un'emozione

01 agosto 2025

onde sonore


Dalla vibrazione di una corda all'energia che anima un concerto o un festival musicale: il percorso fisico che trasforma il suono in un'esperienza collettiva.

Quando parliamo dell'«energia» di un concerto, descriviamo un'emozione quasi tangibile. Eppure, non si tratta solo di una metafora. La musica è un trasferimento di energia fisico e misurabile, un processo che ha inizio da un gesto e si compie nella nostra percezione. Analizzarne la fisica non ne diminuisce il fascino, ma al contrario ne svela il valore profondo, mostrando come il mondo delle vibrazioni si traduca nel linguaggio universale delle emozioni.

Il primo impulso: la vibrazione

Ogni suono che conosciamo, dal riff di una chitarra elettrica alla voce più delicata, nasce da un atto energetico primordiale: una vibrazione. Quando un musicista pizzica una corda, percuote la pelle di un tamburo o spinge l'aria attraverso le corde vocali, sta trasferendo energia, costringendolo lo strumento musicale a un movimento oscillatorio.

Da un punto di vista fisico, si assiste a una continua conversione tra energia potenziale - accumulata quando l'oggetto è al suo massimo punto di tensione - ed energia cinetica, liberata durante il movimento. È lo stesso principio che governa il moto di un pendolo. Questo trasferimento di energia è l'impulso che dà il via al processo musicale. Il cono di un altoparlante, per esempio, muovendosi avanti e indietro spinto da segnali elettrici, non fa altro che replicare la vibrazione originale, generando le onde sonore che iniziano il loro viaggio.

Il viaggio dell'energia: l'onda sonora

Ma come fa quella vibrazione a raggiungerci? Attraverso un veicolo straordinario: l'onda sonora. Non si tratta di un flusso d'aria, come si potrebbe pensare, ma di un'onda di pressione. L'oggetto vibrante comprime le molecole d'aria vicine (compressione) e poi, muovendosi nella direzione opposta, le dirada (rarefazione). Questa perturbazione si propaga nell'ambiente trasportando energia, non materia.

L'analogia più efficace è quella di un sasso gettato in uno stagno: l'impatto genera onde che trasportano l'energia. Allo stesso modo, l'onda sonora fa oscillare le molecole d'aria, permettendo all'energia di viaggiare.

Le caratteristiche di quest'onda definiscono ciò che noi percepiamo come musica:

  • Ampiezza: è l'intensità dell'onda, la sua "altezza". Un'onda di grande ampiezza trasporta più energia e noi la percepiamo come un volume più alto. È la differenza fisica tra un sussurro e un urlo. A un concerto, l'energia trasportata dalle onde a bassa frequenza dei bassi è così intensa che non solo la sentiamo, ma la percepiamo vibrare fisicamente nel nostro petto.
  • Frequenza: è il numero di oscillazioni al secondo, misurato in Hertz (Hz), e corrisponde all'altezza della nota. Alte frequenze generano suoni acuti; basse frequenze, suoni gravi.
  • Timbro: è la "forma" specifica dell'onda, che ci permette di distinguere un pianoforte da un violino anche quando suonano la stessa nota allo stesso volume. Sono le onde secondarie (armoniche) a costituire l'inconfondibile "impronta digitale" di un suono.

La risonanza: quando l'energia si amplifica

La risonanza è un fenomeno chiave in fisica acustica. Avviene quando un'onda sonora induce un altro oggetto a vibrare alla sua stessa frequenza naturale, trasferendo energia in modo estremamente efficiente e amplificando il movimento. La cassa armonica di una chitarra acustica, per esempio, è progettata per entrare in risonanza con le corde, amplificando un suono che altrimenti sarebbe debole. In un ambiente chiuso come un teatro o un'arena, la risonanza contribuisce a creare una sensazione di immersione, in cui il suono non è solo udito, ma percepito a livello fisico.

La destinazione: dall'orecchio al cervello

Il viaggio dell'onda sonora termina nel nostro orecchio, un sofisticato trasduttore biologico. L'energia meccanica dell'onda mette in vibrazione il timpano, e le vibrazioni vengono poi amplificate meccanicamente da tre ossicini (martello, incudine e staffa) e trasmesse alla coclea. Al suo interno, migliaia di cellule ciliate convertono questo movimento in impulsi elettrici.

Questi segnali viaggiano lungo il nervo acustico fino al cervello. Qui si attiva un processo complesso: aree specializzate come la corteccia uditiva decodificano le proprietà oggettive del suono (volume, altezza, timbro), mentre il sistema limbico le associa alle nostre esperienze e memorie, generando la risposta emotiva. È in questa fase che un processo fisico si traduce in un'esperienza soggettiva, attraverso reazioni neurochimiche come il rilascio di dopamina.

Vivere l'energia della musica

Se l'energia della musica è un fenomeno fisico così potente, la sua massima espressione si manifesta nell'esperienza collettiva: i concerti, i festival. È qui che le onde sonore diventano un legame tangibile tra le persone, unendo migliaia di voci ed emozioni in un unico momento. Comprendere questo processo fino in fondo significa riconoscere il valore di questi istanti. È la comprensione di questo valore che guida il sostegno di Plenitude alla musica dal vivo, un impegno concreto che ci vede protagonisti in festival ed eventi di primo piano in Italia e in Europa.

Quest’estate, insieme ad Aperol, abbiamo portato le nostre Recharge Station fotovoltaiche al Kappa Futur Festival di Torino e al Locus Festival di Bari, un percorso che si concluderà a settembre con lo Spring Attitude di Roma, offrendo al pubblico la possibilità di ricaricare i propri device in modo più sostenibile.

Allo stesso modo, il tour estivo KISS KISS WAY di Radio Kiss Kiss ci ha visto portare in giro per l'Italia l'iniziativa “Il meglio dal sole”: un distributore di crema solare alimentato a energia fotovoltaica, per unire la cura per le persone alla passione per la musica

Il nostro supporto alla cultura musicale è un progetto continuo, che si estende dai grandi palchi internazionali come il Primavera Sound di Barcellona, a manifestazioni uniche che uniscono musica e territorio come La Prima Estate in Versilia, a progetti come Festivalle, ospitato nella Valle dei Templi di Agrigento, Capitale della Cultura 2025, fino al Festival di Sanremo .

È un'onda di energia che abbiamo contribuito a generare e che, come Plenitude, continueremo a far viaggiare anche in futuro.


Scopri di più sul nostro impegno:
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