MOBILITÀ ELETTRICA • Articolo
Come funziona il motore di un’auto elettrica?
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Le auto 100% elettriche sono ancora una nicchia del mercato in Italia. Ma i numeri sono destinati a crescere nei prossimi anni. Conosciamo da vicino le caratteristiche e le particolarità della e-mobility per capire come si debba cambiare l’approccio alla mobilità sia in città che sulle lunghe percorrenze. Ecco 10 cose da sapere e condividere.
12 giugno 2023
Nel 2022 in Italia sono state immatricolate 1.316.702 di auto nuove. Tra queste le auto 100% elettriche sono 49.536 secondo i dati Unrae. In generale possiamo stimare circa 130.000 auto elettriche pure in circolazione in Italia partendo dal dato rilevato a gennaio 2022 (MOTUS E). Nella transizione verso le zero emissioni di CO2 la e-mobility è un argomento da prendere in seria considerazione: sono i mezzi più efficienti per quanto riguarda lo sfruttamento dell’energia visto che il 70% di quella generata dalle batterie raggiunge le ruote, a differenza di circa il 25% degli attuali motori endotermici.
Il mercato delle auto elettriche “pure” è ancora una nicchia (3,7%) nel nostro Paese, ma con margini anche ampi di crescita per i prossimi anni. I modelli hanno dei pregi, ma per poterli apprezzare bisogna cambiare completamente mentalità. Il paradigma della mobilità elettrica impone un utilizzo e uno stile di guida nuovo.
1 - I modelli di auto elettriche non hanno il pedale della frizione e la leva del cambio per le marce. Sono come un’auto con cambio automatico: basta selezionare la modalità di guida e pigiare il piede sull’acceleratore. Rilasciandolo si rallenta fino a fermarsi.
2 - Il quadro della strumentazione è diverso dall’auto con motore endotermico: non c’è il contagiri, ma il voltometro o l’indicatore di consumo istantaneo di energia. E al posto dell’indicatore del pieno c’è quello di autonomia residua della batteria.
3 - L’autonomia di una batteria per l’auto elettrica dipende dal modello e dall’uso che se ne fa. In generale si percorrono meno chilometri che con un’auto tradizionale a motore endotermico. In un range si può stimare un minimo di 100 km fino a un massimo di 550 km.
4 - Nella stagione fredda la resa della batteria in un’auto elettrica può subire dei cali di prestazione. Ma è difficile stimarne la quantità in chilometri, perché c’è la possibilità di ricarica della batteria utilizzando l’energia cinetica prodotta della frenata.
5 - Ricaricare l’auto elettrica a casa è possibile, con un normale impianto da 3 KW di potenza. Per evitare black-out casalinghi è possibile installare una wall box, che è sicura e ricarica più velocemente di una presa standard.
6 - Il costo di una ricarica dipende da dove viene effettuata: se in ambiente domestico con una ricarica lenta o in ambiente pubblico con, se serve, una ricarica rapida. Si può pensare, mediamente, a un range tra 0,25 a 0,30 euro a kWh. Ipotizzando un’auto con una batteria da 50 kWh, un pieno completo costa tra i 12,5 euro e i 15 euro (fonte: Be Charge).
7 - Le luci e la strumentazione di bordo utilizza la stessa energia della batteria. Bisogna usare anche riscaldamento e raffrescamento dell’auto in modo attento e tenendo sempre un occhio sul livello di autonomia dell’auto.
8 - La manutenzione è ridotta al minimo, perché non ci sono parti del motore interessate dalla combustione di carburante. Anche il consumo dei freni è ridotto: grazie al sistema di recupero dell’energia cinetica, l’auto rallenta rilasciando l’acceleratore. Il pedale del freno si utilizza per l’arresto finale.
9 - Tutte le auto elettriche hanno una garanzia sulla batteria per una capacità residua di almeno il 70% dopo 8 anni o circa 150.000 km.
10 – In caso di pioggia o neve non ci sono rischi con il motore elettrico, che è isolato e quindi non può trasmettere elettricità a chi è a bordo o nei pressi dell’auto. In caso di malfunzionamento, il sistema ad alta tensione si spegne automaticamente.
Imparare a programmare i viaggi a lunga percorrenza, perché è necessario capire lungo il percorso dove sono posizionate le colonnine di ricarica. Esistono app (a partire da quelle degli operatori) che offrono la possibilità di visualizzare sulla mappa i punti di ricarica e quindi pianificare un viaggio inserendo il punto di partenza e la destinazione. Soprattutto per chi va all’estero è importante avere la possibilità di eRoaming tra operatori.
Bisogna anche prestare attenzione alle dotazioni di servizio. In Europa il cavo più diffuso è quello di Tipo 1, dotato di supporto per la ricarica monofase e trifase fino a 22 kW. Se si opta per la ricarica in corrente solitamente bisogna utilizzare i CHAdeMO e i CCS Combo 1 e 2. Il primo permette di effettuare ricariche veloci fino a 50 kW, mentre l’altro standard permette di ricaricare sia con le colonnine lente che con quelle fino a 50 kW
Per chi utilizza l’auto elettrica in contesti urbani e per spostamenti entro un breve raggio è bene gestire comunque l’utilizzo del mezzo. Magari studiando e prevedendo la percorrenza di tragitti lineari per non aumentare il consumo delle batterie: quindi non la strada più breve ma quella più scorrevole evitando salite o dislivelli.
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