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Plenitude e CESVI: un'alleanza contro la povertà educativa


Plenitude sostiene Fondazione CESVI nel programma Case del Sorriso, dedicato a bambini, adolescenti e giovani donne in difficoltà, per promuovere i diritti fondamentali.

03 ottobre 2024

In Italia quasi 1 milione e 400 mila minori vivono in povertà assoluta e altri 2,2 milioni sono in povertà relativa[1]. Numeri che non possono lasciare indifferenti, e che si riflettono in una realtà silenziosa ma pervasiva: la povertà educativa. Questa condizione non si limita alla mancanza di risorse economiche, ma incide profondamente sulla sfera emotiva, sociale e relazionale dei minori, compromettendone il futuro.

Per contrastare il circolo vizioso tra povertà materiale ed educativa, CESVI – Fondazione che opera in tutto il mondo per supportare le popolazioni più vulnerabili nella promozione dei diritti umani, nel raggiungimento delle loro aspirazioni e per lo sviluppo sostenibile – ha istituito il progetto Case del Sorriso. L'obiettivo è offrire una risposta concreta alla povertà educativa, garantendo un tetto sicuro ai minori in condizioni di vulnerabilità in Italia e nel mondo e promuovendo i loro diritti,  per migliorare le condizioni di vita attraverso attività educative, culturali e ricreative.

Roberto Vignola, Deputy General Manager di CESVI, ci illustra questo progetto, realizzato nel 2023/2024 anche grazie al contributo di Plenitude.

[1] Fonte: Con i Bambini – Osservatorio sulla Povertà Educativa - 2024

CESVI opera in tutto il mondo per supportare le popolazioni più vulnerabili. Come affrontate il tema della povertà educativa?

“I diritti dei minori sono spesso compromessi in tutto il mondo da emergenze e molteplici fattori. Per fronteggiare questa situazione, noi di CESVI abbiamo dato vita, in alcuni dei Paesi più poveri, alle Case del Sorriso, strutture di tutela dell’infanzia che forniscono servizi e accoglienza a orfani, minori in strada o in stato di abbandono e bambini vittime di sfruttamento e violenza anche nel contesto familiare. Offriamo loro cibo, cure mediche, educazione, formazione professionale, supporto psicologico e l'accompagnamento necessario per un futuro migliore.

In Italia, abbiamo aperto le Case del Sorriso a Napoli, Bari e Siracusa, in aree segnate da fragilità economica e sociale, perché soprattutto nel Mezzogiorno pesa il divario nella quantità e qualità dei servizi per i minori, per esempio nell’offerta di mense scolastiche, necessarie per il tempo pieno, o nei posti nido, che favoriscono anche l’occupazione delle neo-madri. Siamo inoltre operativi a Milano, con una quarta Casa del Sorriso, nel quartiere di Comasina, per fornire opportunità educativa a un importante bacino di minori”.

Come nasce la collaborazione con Plenitude?

“Condividiamo un forte impegno nel contrastare la povertà educativa, consapevoli del suo aumento nel nostro Paese. Sin dall'inizio, abbiamo co-progettato una risposta estremamente concreta, per dare ai bambini e ai ragazzi delle periferie la possibilità di sperimentare e sviluppare le proprie capacità, scoprendo e incentivando talenti e aspirazioni, in particolare, verso quell’infanzia e adolescenza più vulnerabile ed emarginata dal sistema educativo”.

In questo contesto, come sono nati i programmi e le metodologie pedagogiche seguite?

“Il Progetto Educativo delle Case del Sorriso si basa su tre pilastri: equità, per promuovere opportunità educative troppo spesso negate; protezione, per garantire spazi sicuri in un clima di fiducia per la condivisione e la crescita personale; empowerment, per far riconoscere a ognuno le proprie potenzialità e fornire strumenti e opportunità che consentano di rafforzarle. Al centro ci sono i bambini e le famiglie, visti come protagonisti attivi nel loro percorso di crescita. Le Case del Sorriso sono luoghi di incontro e socializzazione, pensati per costruire reti educative attente ai bisogni di bambini, famiglie e adulti vulnerabili. Le attività sono pianificate da équipe specializzate e si concentrano su temi importanti per la comunità locale. La collaborazione con le realtà locali è fondamentale per realizzare attività all'interno e fuori dagli spazi delle Case del Sorriso”.

Quali sono le attività che coinvolgono i beneficiari e che contraddistinguono i progetti nati dalla collaborazione con Plenitude?

“Grazie al sostegno di Plenitude, le Case del Sorriso di Napoli, Bari, Siracusa e Milano hanno offerto a 1153 persone, di cui 728 minori, attività formative, ricreative e di sostegno psicologico, tra cui percorsi per lo sviluppo di competenze informatiche, linguistiche, artistiche, sportive; sostegno educativo e scolastico; percorsi di orientamento e opportunità di formazione professionale; percorsi culturali e ambientali; interventi di supporto alla genitorialità; laboratori di psicomotricità; spazi di ascolto sicuro e gruppi di parola per le famiglie e percorsi di supporto psicologico.

La collaborazione ha riguardato anche il progetto della Casa ritrovata di Faenza, una comunità per minori allontanati dalle famiglie, danneggiata dall'alluvione del 2023. Grazie al contributo di Plenitude, è stata resa nuovamente agibile e idonea alle attività di accoglienza, offrendo ai beneficiari sostegno psicologico e ampliando la programmazione di iniziative".

Ci puoi raccontare una storia di minori o famiglie che hanno beneficiato del progetto?

Ricordo ancora le parole di G., 15 anni, che per molto tempo ha vissuto in un contesto familiare complesso: "Quando ho conosciuto gli operatori della Casa del Sorriso di Napoli avevo un po' di timore, ma poi ho capito che potevo fidarmi". Questo è stato l'inizio per la sua famiglia di un percorso di recupero e consapevolezza. “Venire qui ci aiuta veramente” ci ha detto durante gli incontri. Il percorso di G. e della sua famiglia è un esempio di come l'intervento tempestivo e il supporto delle Case del Sorriso possano fare la differenza”.

Quali indicatori utilizzate per misurare l'impatto dei progetti realizzati grazie al sostegno di Plenitude?

Il Programma Case del Sorriso prevede indicatori che ci permettono di valutare la performance e individuare nuove strategie per potenziare l’intervento, come per esempio le attività svolte, i beneficiari coinvolti, gli enti terzi interessati e i professionisti che hanno contribuito. A questo si aggiunge una valutazione periodica dell'equipe educativa di ogni Casa del Sorriso sui punti di forza e criticità emersi, e la proposta di azioni correttive per rendere l'intervento maggiormente efficace”.

La collaborazione tra Plenitude e CESVI testimonia l'importanza di un impegno condiviso per affrontare le sfide sociali. Solo attraverso un'azione sinergica, potremo costruire un futuro in cui ogni minore abbia la possibilità di realizzare i propri sogni e aspirazioni.

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