Bambini di spalle

Exducere Plenitude: con la Fondazione L’Albero della Vita a contrasto della povertà educativa


Supporto allo studio, STEM (Science, Technology, Engineering e Mathematics), cultura del territorio: le tre aree di intervento del progetto, che ha interessato sei città italiane.

22 gennaio 2025

In un mondo sempre più complesso e tecnologico, l'accesso all'educazione e alla cultura non è un privilegio, ma un diritto fondamentale. Eppure, la povertà educativa rappresenta ancora un ostacolo insidioso che mette a rischio la piena espressione dell'infanzia. Per offrire concrete opportunità di crescita e formazione, Plenitude ha sostenuto Fondazione L'Albero della Vita – organizzazione impegnata da anni nella tutela dei diritti dell'infanzia e delle famiglie in Italia e nel mondo – e il suo progetto “Exducere Plenitude”, che ha coinvolto, tra la fine del 2023 e i primi mesi del 2024, 1790 minori tra i 6 e i 15 anni che vivono in contesti di forte vulnerabilità economica e sociale insieme alle loro famiglie, in sei città italiane: Milano, Genova, Perugia, Napoli, Catanzaro e Palermo.

Attraverso un percorso articolato in tre aree principali – supporto allo studio e socializzazione, discipline STEM ed educazione digitale ed infine promozione della cultura e del territorio – Exducere Plenitude si è posto l’obiettivo di intervenire in questi contesti per contrastare la povertà educativa, fornendo ai giovani coinvolti gli strumenti necessari per costruire un futuro migliore. L'approccio pedagogico del progetto, basato sulla consapevolezza e sul miglioramento continuo, ha valorizzato il potenziale di ogni individuo promuovendo la sua partecipazione attiva nella comunità.

Un percorso educativo a 360°

Nel 2023 il tasso di dispersione scolastica in Italia si è attestato intorno all’ 11,5% (fonte Fondazione L’Albero della Vita), un dato ancora non in linea con l’obiettivo europeo del 9% entro il 2030 (Open Polis, 2023). Anche dagli ultimi dati Invalsi (2022) si è registrato un aumento evidente della “dispersione implicita”, ossia di studenti che pur completando il percorso di studi, non raggiungono conoscenze e competenze adeguate nelle materie scientifiche e linguistiche alla fine del percorso di istruzione.

Il progetto “Exducere Plenitude” è stato caratterizzato da un percorso di scoperta e crescita, guidato da una metodologia che mette al centro il potenziale di ogni bambina e bambino. Questo approccio si è declinato nelle tre aree di intervento del progetto. Dal supporto allo studio, dove i ragazzi hanno ricevuto un aiuto personalizzato per affrontare le sfide scolastiche e affinare il metodo di studio, fino alle attività di socializzazione, che hanno trasformato l'apprendimento in un'esperienza condivisa e stimolante. E poi c'è il mondo delle discipline STEM e dell'educazione digitale, dove i laboratori di coding, robotica e pensiero computazionale sono diventati palestre per la creatività e il problem-solving.

Non solo tecnologia, ma anche consapevolezza: i ragazzi che hanno partecipato al progetto hanno imparato a navigare in modo responsabile nel mondo digitale, affrontando le sfide della cittadinanza online. Infine, la scoperta del territorio e del patrimonio culturale locale, per un viaggio che ha aperto la mente a nuove prospettive e stimolato la loro curiosità. Visite a musei, siti archeologici e parchi sono state esperienze formative che hanno arricchito il bagaglio culturale dei partecipanti connettendoli con la propria comunità.

Storie concrete di crescita e scoperta: il progetto nelle città italiane

L'esperienza di Exducere Plenitude si è declinata in modo diverso nelle sei città coinvolte, adattandosi alle specificità di ciascun contesto. A Milano, per esempio, il progetto ha offerto ai ragazzi la possibilità di esplorare le tecnologie del futuro allo Step FuturAbility District e di immergersi nel mondo della scienza al Museo della Scienza e della Tecnologia, mentre a Genova i summer camp hanno combinato laboratori scientifico-creativi con visite all'Acquario e al Galata Museo del Mare.

A Perugia, i partecipanti hanno potuto sperimentare attività innovative come l'analisi dell'acqua del Tevere e hanno vissuto l'esperienza immersiva di un bivacco in montagna. A Napoli, le attività si sono concentrate sul contrasto alla dispersione scolastica, offrendo ai bambini alternative valide durante i mesi estivi, come visite ad aziende agricole urbane e la visione di film stimolanti.

A Catanzaro, il laboratorio "Digital Creative" ha introdotto i ragazzi alla progettazione 3D e al coding, mentre le uscite didattiche hanno incluso il Parco Ecolandia e il Parco Astronomico Lilio. Infine, a Palermo, particolare attenzione è stata dedicata ai minori stranieri non accompagnati, con laboratori di italiano e percorsi di orientamento, e visite a Libera Terra e a fattorie sociali. In tutte le città, il progetto ha creato un forte legame con il territorio, coinvolgendo scuole, famiglie e istituzioni locali, e dimostrando l'importanza di un approccio integrato per contrastare la povertà educativa.

Il progetto Exducere Plenitude ha dimostrato che investire nell'educazione significa investire nel potenziale umano, non solo attraverso la trasmissione di conoscenze, ma anche accendendo la scintilla della curiosità, coltivando la creatività e fornendo strumenti per affrontare le sfide del futuro.

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